Leonardo, il genio dell’ottica

Il genio di Leonardo da Vinci si è espresso in tanti settori. Passava senza timore dalla costruzione di macchine da guerra all’ideazione di feste, alla scultura di cavalli in bronzo fino alla nostra disciplina preferita: l’ottica.

Leonardo ha compreso molti di quelli che per i suoi coetanei erano i segreti della visione umana. E dire che i mezzi a sua disposizione erano molto scarsi: esami di laboratorio e microscopi non esistevano ancora!

Leonardo si basava sulla sua esperienza di pittore e ingegnere o abbozzava brevi esperimenti munito solo di una camera oscura da lui fabbricata e di un occhio artificiale in vetro e acqua.

E queste sono le scoperte principali di Leonardo confermate dalla scienza moderna.

  • La pupilla cambia diametro a seconda delle condizioni di luce. Leonardo identifica la funzione della pupilla: regolare la quantità di luce che arriva sul fondo dell’occhio. Si dilata quando la luce è più debole e difficile da percepire, e si restringe quando è più forte e potrebbe causare danni.
  • Sulla retina l’immagini sono proiettate capovolte. Leonardo capisce il collegamento tra retina e cervello attraverso il nervo ottico. Le immagini compaiono sulla retina rimpicciolite e capovolte; poi il cervello le riceve attraverso il nervo ottico, le raddrizza e le ingrandisce.
  • Sulla retina le immagini persistono. La retina trattiene ogni immagine per qualche frazione di secondo anche quando essa non è più visibile. Questo è il motivo per cui percepiamo i movimenti nei film come fluidi e non come spezzati. I fratelli Lumière insomma sono debitori a Leonardo;
  • La visione è binoculare. Leonardo scrive che l’anima interpreta le immagini provenienti da entrambi gli occhi; oggi diciamo che è la corteccia cerebrale a rielaborarle e a creare una visione ampia e tridimensionale. Cambia la terminologia, l’intuizione del genio resta.